L'ultimo Anno: 1917 - 1918 / LeGallerie
L'ultimo Anno: 1917 - 1918
/ LeGallerie
L'ultimo Anno: 1917 - 1918
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La mostra presenta una selezione di opere dalla collezione della Fondazione Cirulli e pone l’accento su tematiche centrali dell’estetica futurista come l’inno alla vitalità creativa, alla giocosità e alla fantasia di un’arte che rallegra il mondo ricreandolo integralmente, riprendendo le parole del Manifesto “Ricostruzione Futurista dell’Universo” redatto nel 1915 da Giacomo Balla e Fortunato Depero.
La mostra presenta una selezione di opere dalla collezione della Fondazione Cirulli e pone l’accento su tematiche centrali dell’estetica futurista come l’inno alla vitalità creativa, alla giocosità e alla fantasia di un’arte che rallegra il mondo ricreandolo integralmente, riprendendo le parole del Manifesto “Ricostruzione Futurista dell’Universo” redatto nel 1915 da Giacomo Balla e Fortunato Depero.
La mostra presenta una selezione di opere dalla collezione della Fondazione Cirulli e pone l’accento su tematiche centrali dell’estetica futurista come l’inno alla vitalità creativa, alla giocosità e alla fantasia di un’arte che rallegra il mondo ricreandolo integralmente, riprendendo le parole del Manifesto “Ricostruzione Futurista dell’Universo” redatto nel 1915 da Giacomo Balla e Fortunato Depero.
La mostra presenta una selezione di opere dalla collezione della Fondazione Cirulli e pone l’accento su tematiche centrali dell’estetica futurista come l’inno alla vitalità creativa, alla giocosità e alla fantasia di un’arte che rallegra il mondo ricreandolo integralmente, riprendendo le parole del Manifesto “Ricostruzione Futurista dell’Universo” redatto nel 1915 da Giacomo Balla e Fortunato Depero.
La mostra presenta una selezione di opere dalla collezione della Fondazione Cirulli e pone l’accento su tematiche centrali dell’estetica futurista come l’inno alla vitalità creativa, alla giocosità e alla fantasia di un’arte che rallegra il mondo ricreandolo integralmente, riprendendo le parole del Manifesto “Ricostruzione Futurista dell’Universo” redatto nel 1915 da Giacomo Balla e Fortunato Depero.
Emerge l’immagine ben sostanziata di un uomo passionale, rigoroso, un osservatore minuzioso e preciso, capace di assimilare culture, tecniche, linguaggi tutti restituiti in percorsi che s’intersecano in molti punti. E sono proprio questi punti d’intersezione a essere stati messi in luce nell’allestimento, dispiegato nella grande chiesa secondo il senso del transetto.
Emerge l’immagine ben sostanziata di un uomo passionale, rigoroso, un osservatore minuzioso e preciso, capace di assimilare culture, tecniche, linguaggi tutti restituiti in percorsi che s’intersecano in molti punti. E sono proprio questi punti d’intersezione a essere stati messi in luce nell’allestimento, dispiegato nella grande chiesa secondo il senso del transetto, con rimandi orizzontali che s’inseguono da una parte all’altra delle temporanee cappelle di pannelli bianchi, inframezzati da voluminose tele calate sulla navata centrale – unica concessione al gioco leggero in ambiente sacro.
Emerge l’immagine ben sostanziata di un uomo passionale, rigoroso, un osservatore minuzioso e preciso, capace di assimilare culture, tecniche, linguaggi tutti restituiti in percorsi che s’intersecano in molti punti. E sono proprio questi punti d’intersezione a essere stati messi in luce nell’allestimento, dispiegato nella grande chiesa secondo il senso del transetto, con rimandi orizzontali che s’inseguono da una parte all’altra delle temporanee cappelle di pannelli bianchi, inframezzati da voluminose tele calate sulla navata centrale – unica concessione al gioco leggero in ambiente sacro.
Emerge l’immagine ben sostanziata di un uomo passionale, rigoroso, un osservatore minuzioso e preciso, capace di assimilare culture, tecniche, linguaggi tutti restituiti in percorsi che s’intersecano in molti punti. E sono proprio questi punti d’intersezione a essere stati messi in luce nell’allestimento, dispiegato nella grande chiesa secondo il senso del transetto, con rimandi orizzontali che s’inseguono da una parte all’altra delle temporanee cappelle di pannelli bianchi, inframezzati da voluminose tele calate sulla navata centrale – unica concessione al gioco leggero in ambiente sacro.
Emerge l’immagine ben sostanziata di un uomo passionale, rigoroso, un osservatore minuzioso e preciso, capace di assimilare culture, tecniche, linguaggi tutti restituiti in percorsi che s’intersecano in molti punti. E sono proprio questi punti d’intersezione a essere stati messi in luce nell’allestimento, dispiegato nella grande chiesa secondo il senso del transetto, con rimandi orizzontali che s’inseguono da una parte all’altra delle temporanee cappelle di pannelli bianchi, inframezzati da voluminose tele calate sulla navata centrale – unica concessione al gioco leggero in ambiente sacro.
Client
Fondazione Museo Storico del Trentino
Timeline
2017
Project team
Daniele Ledda
Fabrizio Cantoni
Filippo Ferrari
Alessandro Tonelli
Activities
Visual identity, Exhibition design
Collaborators
Studio Terragni
Client
CSAC Parma
Timeline
2017
Project team
Daniele Ledda
Fabrizio Cantoni
Filippo Ferrari
Alessandro Tonelli
Activities
Visual identity, Exhibition design
Collaborators
Studio Terragni
Client
CSAC Parma
Timeline
2017
Project team
Daniele Ledda
Fabrizio Cantoni
Filippo Ferrari
Alessandro Tonelli
Activities
Visual identity, Book design
Collaborators
Studio Terragni
Client
CSAC Parma
Timeline
2017
Project team
Daniele Ledda
Fabrizio Cantoni
Filippo Ferrari
Alessandro Tonelli
Activities
Visual identity, Book design
Collaborators
Studio Tarragni
Client
CSAC Parma
Timeline
2017
Project team
Studio xycomm
Fabrizio Cantoni
Filippo Ferrari
Alessandro Tonelli
Activities
Visual identity, Book design
Collaborators
Studio Terragni
Photo © Pierluigi Faggion
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Milano 20125
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